Nota del Sindaco Stefano Di Tommaso a seguito dell’inaugurazione dei lavori del “San Giuseppe” di Marino

Sono stupito delle dichiarazioni pronunciate ieri, mercoledì 30 marzo, dalla Presidente della Giunta Regionale Renata Polverini, in occasione dell’inaugurazione del cantiere per i lavori di ristrutturazione del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giuseppe di Marino. Quelle della Governatrice sono affermazioni che dimostrano e confermano la non piena conoscenza della reale situazione della sanità ai Castelli Romani e l’importante ruolo strategico (anche per la presenza di una vasta area di ricerca con circa 3.000 scienziati – Cnr, Infn, Enea, Esa Esrin -, della Banca d’Italia con 1.600 addetti, della consolare Tuscolana e della vicina autostrada Roma-Napoli) che il San Sebastiano di Frascati riveste per un comprensorio che, oltre ai sette comuni tuscolani (80.000 abitanti) con il suo Pronto Soccorso è una struttura di riferimento anche per i municipi di Roma Sud VII – VIII e X (10.000 accessi sui 34.000 complessivi) che andrebbero automaticamente a ricadere sul D.E.A. di “Tor Vergata” già al collasso.

Credo che la Presidente Polverini sia anche mal consigliata da qualcuno quando afferma – come riportato oggi dal quotidiano Il Messaggero, che “La riorganizzazione decisa per gli ospedali dei Castelli non prevede il mantenimento del Pronto Soccorso a Frascati e la scelta del trasferimento a Marino è motivata dal fatto che la struttura è più baricentrica e più grande e funzionale”. Baricentrica rispetto a cosa? Ci si dimentica che vicino ci sono gli ospedali di Albano e Genzano. Grande? Neanche per sogno, perché ha capacità ricettive minori.

Perché non ha chiesto informazioni al senatore Domenico Gramazio, che in passato è stato artefice, insieme all’ex consigliere regionale Tommaso Luzzi, di ripetute “difese” del San Sebastiano per timore di un possibile ridimensionamento? Forse, i due autorevoli esponenti politici sono caduti sulla Via di Damasco come Paolo di Tarso e, paradossalmente, dopo una serie di importanti interventi di riqualificazione, ritengono oggi che il San Sebastiano sia una struttura non più funzionale? Mi chiedo: la difesa di un ospedale e del suo ruolo dipende dal rispetto del diritto alla salute dei cittadini o da qualcos’altro?

Nulla osta a che la Città di Marino possa avere un presidio di Pronto Soccorso – lo ribadisco ancora una volta – ma non si possono accettare motivazioni come quelle espresse dalla Presidente e, in aggiunta quelle del Direttore Sanitario Michele Di Paolo, che sullo stesso quotidiano ha precisato che “Il nosocomio di Marino è a norma, a differenza di altre strutture e nel pronto soccorso si prevedono 40 mila accessi annui”. Anche questa è un’affermazione che non trova fondamento! Infatti, a me risulterebbe che la Direzione Aziendale della Asl Roma H, con parere del Direttore Sanitario del Polo Ospedaliero Frascati-Marino, e cioè dello stesso Dott. Di Paolo, abbia inviato alla Regione Lazio una nota nella quale si dice che il Pronto Soccorso di Marino non può assorbire l’intero fabbisogno delle prestazioni in urgenza del bacino di utenza del Polo H1. Mi chiedo allora: ma c’è una logica, una razionalità, in tutta questa “pseudoriorganizzazione”?

E, oltretutto, come si fa a parlare – come sottolineato dal Sindaco di Marino Adriano Palozzi – della “esigenza di una progettazione che prevedesse ben 18 posti letto a fronte dei due del precedente”? Il Pronto Soccorso non ha posti letto per legge! Al massimo, dati gli spazi, si potranno prevedere 4 o 6 posti nella cosiddetta “breve osservazione”.

Perché la Polverini non ha voluto mai dar vita ad un produttivo confronto con le realtà amministrative del territorio? Mi preme sottolineare che, ancora oggi, le tre lettere a firma dei Sindaci – bipartisan – del territorio, inviate alla Presidente, che hanno rivendicato con cognizioni e motivazioni tecniche il mantenimento del ruolo del San Sebastiano, non hanno trovato ancora risposta, né siamo stati convocati, tanto che come Comune di Frascati abbiamo promosso un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica avverso il Decreto n. 80 del 30 settembre 2010 con il quale è stata prevista la chiusura del Pronto Soccorso dell’Ospedale “San Sebastiano” di Frascati e il trasferimento dei reparti ad esso strettamente collegati a Marino.

Tutto ciò è stato deciso con provvedimenti a dir poco “contraddittori”: basti pensare che, il giorno 29 settembre 2010 con il decreto n. 73 veniva approvata la Rete dell’emergenza nella Regione Lazio. Sempre lo stesso giorno con Decreto n. 74 veniva approvata la Rete dell’assistenza cardiologica e cardiochirurgica. Anche in tale rete l’Ospedale San Sebastiano risulta essere SPOKE di I livello (Struttura sede di P.S.), e – colpo di scena – a solo 24 ore di distanza il Commissario ad Acta Polverini, con Decreto n. 80 del 30 settembre 2010, disponeva, senza motivazione alcuna ed in contrasto con quanto approvato fino al giorno prima, la chiusura del P.S. dell’Ospedale San Sebastiano Martire di Frascati aggiungendo semplicemente una nota nella scheda dell’Ospedale San Sebastiano riportata nell’allegato D del Decreto n. 80, entro il 31 dicembre 2011. Guarda caso dopo le elezioni comunali di maggio!

La scelta di chiudere il P.S. dell’Ospedale di Frascati si scontra con i risultati dello studio approfondito effettuato da Laziosanità ASP – nel cui Consiglio di Amministrazione siede il senatore Gramazio – per la razionalizzazione e l’ottimizzazione della rete dell’emergenza sanitaria presente sul territorio regionale e posto a base della Rete dell’Emergenza di cui al Decreto n. 73/2010. Nella suddetta riorganizzazione l’Ospedale San Sebastiano Martire di Frascati risulta far parte della Rete di emergenza e fornito di Pronto Soccorso (Cfr. pag. 31 Decreto n. 73/2010) mentre l’Ospedale di Marino non risulta far parte della suddetta rete.

Il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Frascati ha sempre offerto una risposta sanitaria adeguata, con efficienza e professionalità, come risulta dallo studio effettuato dalla Laziosanità ASP e posto a base della riorganizzazione della Rete di Emergenza approvata con Decreto 73/2010.

E ancora. Lo Studio di fattibilità relativo al trasferimento del Pronto Soccorso dall’Ospedale di Frascati all’Ospedale di Marino evidenzia la richiesta dell’Azienda Usl Roma H alla Regione Lazio di un finanziamento straordinario che ammonta a circa 600.000,00 Euro per le attività a breve termine e circa 3.000.000,00 Euro per le attività a medio termine. La richiesta del suddetto finanziamento conferma le perplessità manifestate anche dagli altri Sindaci dei Comuni del Distretto RM H1 (Colonna, Grottaferrata, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Rocca di Papa e Rocca Priora), il parere contrario del Consiglio Comunale di Frascati, espresso con voto unanime da tutte le forze politiche – e quindi anche dal centrodestra – nella seduta dello scorso 11 ottobre, a cui i suddetti sindaci hanno partecipato. Affrontare un impegno economico così elevato, dopo aver speso oltre 1.000.000,00 Euro per i recenti interventi di ristrutturazione del Pronto Soccorso di Frascati, inaugurato poco più di un anno fa, compresi i cablaggi, le opere accessorie e la piazzola per le ambulanze, appare un vero e proprio controsenso.

Profonde perplessità destano a tale proposito le affermazioni riportate dal quotidiano Cinque giorni, dove la Polverini afferma che “Purtroppo per gli abitanti di Frascati è stato speso oltre un milione di Euro per ristrutturazioni in un ospedale che già non aveva più la qualifica di ospedale”. Voglio sottolineare che mai nessuna presa di posizione in tal senso è stata assunta da parte dell’Azienda Sanitaria Locale RM H né dalla Regione Lazio in questo anno di governo.

Occorre poi ricordare che negli ultimi 6 anni presso il San Sebastiano sono stati realizzati i seguenti interventi: Parcheggio via Fermi; Reparto di Chirurgia (I Pad); restauro Ortopedia (I Pad.); Camere operatorie (Quadro elettrico e Cabina di trasformazione); U.T.I.C.: attrezzature (II Pad.); Laboratorio di analisi di urgenza (I Pad.); Centro trasfusionale (II Pad.); Posta pneumatica per referti biologici; Manutenzione ordinaria a tutti i Padiglioni (tinteggiature, ammodernamento bagni, scale, ecc.); Cucina (I Pad.); Cabina elettrica e nuovo quadro 220V; SPDC: vetri, uscite emergenza, tinteggiature (III Pad.); Urologia: ristrutturazione Reparto e manutenzione Ordinaria (V Pad.); Direzione Sanitaria: manutenzione Ordinaria, cunicoli al P.C. (IV Pad.); Pronto soccorso (I Pad.); Centro informazione e accoglienza. E inoltre, è stata realizzata una piazzola per la sosta delle ambulanze, inaugurata dalla stessa Presidente Polverini insieme ad autorevoli esponenti del PDL locale il 24 settembre 2010 e quindi 6 giorni prima del Decreto n. 80…!!!!!!.

Vorrei poi ricordare che durante la Presidenza Storace della Regione Lazio (2000-2005) non sono stati utilizzati ben 4 milioni e 906 mila euro (ex Art. 20) dai tre Direttori Generali della Asl Roma H da lui nominati e, ironia della sorte, sono stati definanziati dallo stesso Storace, diventato Ministro della Salute.

Per la cronaca si sottolinea che dal 29 gennaio 2001 al 1 gennaio 2004 direttore aziendale sanitario della ASL RM H è stato l’attuale Direttore Sanitario dell’Ospedale di Frascati.

Confermo la convinzione che un adeguato livello di assistenza nell’area dei Castelli Romani possa essere conseguito solo attraverso una valorizzazione di tutte le strutture esistenti, ovviamente con le articolazioni di funzioni che un’avveduta programmazione sanitaria deve necessariamente prevedere e ribadisco che continuerò a battermi con forza in ogni istanza per impedire il trasferimento del Pronto Soccorso da Frascati e il depotenziamento del San Sebastiano, insieme ai miei colleghi sindaci del Distretto H1 e ai cittadini del territorio tuscolano.

 

Fonte: comunicato dell’ufficio stampa del Comune di Frascati

“No alla chiusura del Pronto Soccorso e no al depotenziamento del San Sebastiano di Frascati”

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