Si è costituito, all’interno di Frascati a Sinistra, un gruppo di lavoro che ha dato vita ad un coordinamento di docenti di vari ordini di scuola di Frascati, con l’obiettivo di discutere e promuovere iniziative contro il Decreto Gelmini. Sono state raccolte le firme nell’ambito dell’iniziativa di “Sinistra e Libertà” a sostegno della scuola pubblica; il coordinamento ha inoltre elaborato un documento, già pubblicato nel nostro sito, che è stato volantinato davanti alle scuole per dare informazioni sulle conseguenze nefaste del Decreto.

È in preparazione un’assemblea pubblica, che si terrà l’11 dicembre in una sede da definire, cui parteciperanno i Dirigenti Scolastici Simonetta Salacone e Pasquale Matarazzo, la Dirigente Regionale della FLC-CGIL  Anna Fedeli ed il Sindaco di Frascati Stefano Di Tommaso. Definita la sede dell’assemblea, pubblicheremo nel sito il manifesto dell’iniziativa.

Rosanna Catania

Frascati a Sinistra, costituito un gruppo di lavoro sulla scuola

2 pensieri su “Frascati a Sinistra, costituito un gruppo di lavoro sulla scuola

  • 19 Febbraio 2010 alle 10:48
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    è una lettera a vendola con nostre riflessioni su SEL e sulla sinistra, parliamone. saluti a massimo marciano
    Caro Nichi,
    crediamo tanto nella necessità e nell’urgenza di un nuovo partito della sinistra da averne già aperto una sezione, ancorchè virtuale. Una sezione, Nichi, perché vogliamo un partito, un partito nuovo che sappia risvegliare interesse, ricreare passioni e speranze dove esistono passività e disillusione, che sappia riannodare le fila di una sinistra divisa e stanca, delusa da una politica che genera indifferenza, che ha spento qualsiasi voglia di partecipare e di fare.
    Un partito germoglio di una sinistra nuova, forte negli ideali e nella visione della realtà, vicina ai luoghi del disagio e della sofferenza, che studi, ricerchi, programmi, discuta, convinca, lotti.
    Un partito laboratorio cioè o, se vuoi, con tante fabbriche, qui a Roma e nel resto del Paese, che torni a farci sognare.
    Avrai seguito il dibattito che si è sviluppato in rete (in una miriade di siti, vorrà pur dire qualcosa) in questi anni. Un dibattito ampio, serio, impegnato tra compagni, giovani, semplici cittadini, tutti animati dalla stessa voglia di un nuovo protagonismo politico.
    Un esempio di comunità attiva, fattiva, partecipativa come vorremmo che fosse tutta la società che, invece, lo strapotere dei media ha nettamente marcato, segnando un’egemonia culturale che, incontrastata, è diventata, giorno dopo giorno, modello di vita e riferimento comportamentale di massa. Una società chiusa in un recinto sempre più ristretto di spazi democratici e sempre più caratterizzato da forti tensioni sociali.
    Bisogna, in fretta, riconquistare consenso, egemonia ricompattando pezzi di società oggi frantumati. Bisogna ridare al Paese un’ossatura, ricostruirne la spina dorsale, farlo uscire dalla pericolosa mediocrità del quotidiano, ridargli speranze e futuro, prima che sia troppo tardi.
    Così non è più da tanto tempo. E non lo è per la mutazione genetica del PD e per i contrasti, le resistenze, i particolarismi di una sinistra racchiusa nelle proprie intangibili certezze, nel proprio vocabolario di parole, nei propri simboli che poco dicono, ormai, alla stragrande maggioranza del popolo italiano. Non si tratta, quindi, di resuscitare il vecchio, ma di costruire qualcosa di nuovo e, possibilmente, di altrettanto importante.
    Questo dicevamo in tanti, convinti che davvero “i processi di cambiamento si costruiscono dal basso”.
    Caro Nichi, se siamo qui a scriverti è per esternare a te, che incarni la nostra stessa voglia di cambiamento e di rinnovamento, problemi e difficoltà che rischiano di riportarci di colpo con i piedi per terra, ponendoci di fronte ad una situazione che avremmo voluto profondamente diversa.
    Invece di sentirci il motore della rinascita della sinistra e del Paese, riaffiorano, in molti di noi, delusione ed amarezza che spengono entusiasmi e voglia di fare.
    Le discussioni atroci e laceranti riguardo le candidature per le elezioni regionali, almeno nel Lazio, riportano in luce tempi e modi inaccettabilmente vecchi.
    Assistiamo al trionfo dell’autoreferenzialità,delle lotte di potere tra le tante anime di SEL, che anziché liberarsi e contaminarsi in una comunità nuova, le cui tracce sono appena visibili nei territori, si rinchiudono ancora nelle trincee delle componenti fondatrici.
    Siamo soffocati da uno spaventoso deficit di democrazia che esclude ( quasi ) tutti da ogni possibilità di intervento su metodi, criteri e scelta di persone per rappresentare degnamente nella regione il nostro impegno, la nostra diversità, la società alla quale vogliamo parlare. Stando così le cose non si esce dall’angolo, non ci si libera di una condizione minoritaria che non ci appartiene, per storia e volontà.
    Tutto questo evidenzia ancora l’esistenza di gruppi dirigenti, privi di coraggio politico, che poco hanno contribuito a costruire il nuovo, diffondendo invece un senso di inadeguatezza e lontananza dai fermenti e dalle passioni di tanti.
    Basterà il congresso per correggere una rotta abbondantemente smarrita e per rimettere in moto il processo di riaggregazione e ricostruzione di tutta la sinistra?
    E’ la penultima speranza che ci è rimasta. L’ultima sei tu, Nichi.
    Un forte abbraccio.
    http://www.sezionelasinistra.net info@sezionelasinistra.net

  • 19 Febbraio 2010 alle 11:10
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    Carissimo Carlo,
    è un vero piacere che questa riflessione venga da un compagno dalla lunga e appassionata militanza come te, oltre che dalla profonda esperienza di amministratore e dalla conseguente capacità di entrare in sintonia con le esigenze delle persone.
    Penso che tutti noi chi ci ritroviamo nelle riflessioni che ci hai trasmesso condividiamo proprio questa esigenza, spesso espressa con molta efficacia proprio da Nichi e da lui messa in pratica nel governo della Puglia: ricostruire un vocabolario della politica fatto di azioni e di pensieri rivolti al presente, spesso difficile, talvolta drammatico, delle persone che incontriamo ogni giorno. Una politica fatta non di formule e candidature, ma di partecipazione, condivisione, azioni concrete. Un senso della politica che dovremmo in fretta recuperare nel Lazio, come dovremmo recuperare in fretta il senso della condivisione, nella consapevolezza che le vecchie appartenenze sono un vestito stretto e logoro da consegnare alla storia e alla memoria,
    Grazie per l’impegno che tu e i compagni della “Sezione La Sinistra” state facendo. Sappiamo che siamo in tanti a condividere questo percorso e Sinistra Ecologia Libertà ha un senso proprio perché nella sua nascita una parte preponderante l’ha avuta la forte spinta che ognuno di noi ha esercitato sui gruppi dirigente delle rispettive vecchie case di appartenenza. Continuiamo così e facciamo tesoro dell’esperienza di Nichi: mettiamoci in rete e iniziamo a scrivere quel nuovo vocabolario della politica di cui abbiamo un urgente bisogno.
    Un caro saluto e a presto.
    Massimo Marciano

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